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Frodi online, rimborsi fiscali nel mirino dei phishers
Mercoledì 15 Settembre 2010
autore: Redazione InterTraders Quando si parla di phishing, si sa, il pensiero corre quasi sempre alla classica
e-mail che avverte il destinatario di un problema al suo conto corrente bancario
o postale. Un fenomeno che da oltre 10 anni imperversa
massicciamente nel Web, ma che oramai -grazie anche alla crescente cultura dei
pericoli della Rete e alla presenza di software sempre più potenti e aggiornati
in grado di rilevare i messaggi più subdoli- non sembra più spaventare come un
tempo.
Che fare quindi? Come ingannare l'utente di turno? Come acquisire illecitamente i suoi dati senza rinunciare al
phishing?
Questi ed altri sembrano essere gli interrogativi che truffatori e
crybercriminali si pongono ormai da tempo e non a caso spuntano periodicamente
nuovi trend truffaldini, nuove tecniche di ingegneria sociale
finalizzate all'inganno telematico. Espedienti che ormai non si limitano alla
sola sottrazione di dati bancari o credenziali di accesso a servizi online,
ma mirano al furto d'identità a 360°.
E così ecco arrivare dal Regno Unito l'ultimo trend in materia di phishing e identity
theft, un nuovo espediente che vede coinvolti da una parte gli utenti
in veste di contribuenti e dall'altro i phishers sotto le mentite
spoglie di enti pubblici e agenzie di riscossione, che segnalano ai
primi, via e-mail, un errore nel pagamento di imposte e tasse versate in
precedenza e la possibilità di ottenerne la restituzione.
Niente di nuovo rispetto al phishing “old school” ma indubbiamente
fantasioso il pretesto truffaldino; una volta lanciata l'esca digitale, infatti,
ai truffatori non resta che attendere la reazione del contribuente, che viene
invitato a visitare il link inserito nell'e-mail, per compilare online
con i propri dati anagrafici e tributari un apposito modulo per riavere le somme
versate in eccedenza.
Una volta compilato minuziosamente il modulo, l'ignaro utente consegna nei fatti
al phisher un succulento pacchetto di dati e informazioni personali e
fiscali da utilizzare per le finalità illecite più disparate. E i
guai non sembrerebbero limitarsi a questo; nel Web, infatti, vi è già chi
denuncia la presenza di messaggi con allegati malevoli: Trojan e altri
applicativi in grado di infettare il pc della vittima e carpirne ulteriori
informazioni successivamente.
Redazione InterTraders
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